CORIGLIANO CALABRO

ai primi del '900

da "L'Italia descritta e illustrata. Visione cinematografica di 3000 fototipie"

Società Editrice Sonzogno - Milano, 1909

... da Sibari, di necessità con biglietto di andata e ritorno per Cariati, facciamo una corsa lungo tutto il corso di littorale ionico appartenente alla provincia: una corsa di cinquantasette chilometri, senza sviare. Attraversato il Crati, sulle rive del quale sorgeva la molle Sibari, fondata da Achei e da Trezeni, distrutta, nel 510, dagli abitanti di Crotone, si è a Corigliano Calabro, città fortificata (quattro chilometri dalla stazione, sulle alture) in bella cornice, contornata, come la si vede, da un bosco d'olivi, ma nell'interno con vie melanconiche; non immeritevoli di attenzione però un sontuoso castello, un acquedotto, qualche chiesa, antichi conventi. Qui, nelle montagne, si ricava dal fraxinus ornus una delle migliori manne, la quale contiene il sessanta per cento di zucchero: d'estate, la scorza di cotesto albero si spezza e lascia uscire il succo

succo; questo si condensa all'aria aperta e viene poie viene poi grattugiato sotto la denominazione di corpo di manna. Si usa anche fare incisioni apposta per avere più agevolmente la manna, e allora questa si chiama cannolo. Altre denominazioni speciali sono quelle di manna in fronda o in lagrime, che si dà alle goccie formantisi sulle foglie, e quella di sminuzzo, data alla manna che si ottiene in settembre o in ottobre e che è la meno buona ...

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IL CASTELLO

nella seconda metà del'900

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